lunedì 16 gennaio 2012

sessantaquattro

segnaliamo volentieri ai nostri lettori la nuova iniziativa del blog scacchistico http://scacchiblog.blogspot.com : la rivista trimestrale "sessantaquattro".


Uno spazio per parlare di scacchi a 360° andando a spigolare in tutti gli ambiti: dalla letteratura alla scienza, dall'arte alla tecnica, e così via. Un'opportunità di divulgazione offerta a tutti coloro che vorranno collaborare e che invieranno i loro contenuti per la pubblicazione.
CLICCA QUI per scaricare il numero 1
puoi seguire "sessantaquattro" su www.monrealescacchi.it

A noi di Firenze scacchi la rivista è sembrata molto interessate e abbiamo deciso, pensando di fare cosa gradita anche agli autori, di “rubarne” un articolo e pubblicarlo qui di seguito:

gli scacchi ed il telegrafo

Samuel Morse
Nel maggio del 1844 Samuel Morse riuscì ad ottenere il brevetto per il suo telegrafo elettrico e, soprattutto, ad avere l’appoggio del governo statunitense per la diffusione e l’impiego di questo nuovo mezzo di comunicazione. Gli scacchisti non tardarono ad adottare questa nuova forma di trasmissione delle notizie per organizzare partite a distanza. Riguardo alla data della prima partita giocata per telegrafo c’è una controversia che coinvolge lo stesso Morse, il quale in una lettera indirizzata all’amico Louis McLane, scrive: «Quando ho parlato delle partite di scacchi giocate tra Baltimora e Washington per mezzo del mio telegrafo, la risposta unanime è stata: “Oh, ah, si, noi abbiamo fatto questo esperimento qualche tempo fa”.

Dopo pochi giorni che questa conversazione avvenne vidi annunciato con grande enfasi, su un giornale, di una partita giocata in Inghilterra come un segnale di una nuova era nel mondo degli scacchi. Ma la data indicata è quella di mercoledì e giovedì 9 e 10 aprile 1845, mentre la data della nostra prima partita di scacchi è il 5 dicembre 1844».
Secondo David Hooper e Ken Whyld (The Oxford companion to chess) la prima partita per telegrafo fu invece giocata proprio nel 1844 tra gli scacchisti di Washington e Baltimora utilizzando la prima linea telegrafica entrata in funzione.
A partire dai primi mesi del 1845 si hanno molte notizie di partite giocate per telegrafo: una squadra composta da Walker, Evans, Tuckett, Buckle e Perigal sconfisse l’accoppiata Staunton e Kennedy; lo stesso Stauton, secondo quanto riferisce la rivista Der Humorist (17 aprile 1845) giocò una partita da Londra contro Matthew B. Wood a Southhampton.
Il telegrafo ha un ruolo importante anche nella storia di una delle partite più note di ogni tempo,

la Partita Immortale giocata tra Anderssen e Kieseritzky a Londra nel 1851. I due giocatori si trovavano nella capitale inglese per partecipare al torneo internazionale indetto in quella città, tuttavia la famosa partita non fu giocata nel torneo, si trattò di una “semplice” amichevole disputata in occasione di un incontro conviviale presso il ristorante londinese Simpson's in the Strand.
Lo sconfitto Kieseritzky fu talmente colpito dalla bellezza della combinazione di matto attuata da Anderssen (che per la cronaca poi vinse il torneo internazionale) da volerla subito trasmette via telegrafo al proprio circolo scacchistico a Parigi. Successivamente lo stesso Kieseritzky la pubblicò sulla rivista La Régence (luglio 1851), di cui era editore e redattore. La denominazione di Partita Immortale si deve invece all’austriaco Ernst Falkbeer, proprio quello del famoso controgambetto, che così la definì nel 1855.

articolo è tratto dal n°1 Anno 1 di Sessantaquattro - 15 gennaio 2012

Chiunque voglia iniziare a far parte della rete informativa di “sessantaquattro” non ha che da inviare una mail a: bollettinosessantaquattro@hotmail.it
Auguri da Firenze scacchi per questa bella iniziativa

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